Coriandoli e allegria:
Carnevale a Venezia e Jesolo!

I carri allegorici a Jesolo: festa, meraviglia e allegria per adulti e bambini!

Coriandoli e allegria:
Carnevale a Venezia e Jesolo!

Carnevale a Jesolo,
ed รจ gioia per i bimbi!

La tradizionale sfilata dei carri allegorici e dei gruppi mascherati con premiazione finale.

Il 18 Febbraio รจ il paradiso dell’allegria (e degli occhi spalancati) dei bimbi.

รˆ Carnevale: la festa piรน pazza dell’anno!

La sfilata dei carri allegorici di Carnevale a Jesolo, un evento che richiama migliaia di persone e suscita la sorpresa, la meraviglia e la gioia dei bambini.

Coriandoli, stelle filanti e carri allegorici!

Vi siete mai chiesti da dove origini l’usanza di lanciare tantissimi coriandoli, durante il Carnevale?

E da dove viene la parola che distingue questi coloratissimi pezzettini di carta?

A Carnevale, bambini e adulti si divertono con le maschere, i costumi e i carri allegorici che creano un’atmosfera incantata.


Indossare una maschera o un costume trasforma la persona in un personaggio immaginario e libera la sua fantasia.

I carri allegorici sono spettacolari e colorati, con temi divertenti e divertenti che attirano l’attenzione della folla.

Scopriamo insieme, allora, qualche curiosiร  sulle origini misteriosi di queste nostre amatissime tradizioni.

I carri allegorici a Jesolo: festa, meraviglia e allegria per adulti e bambini!

Allegria e trasgressione

Durante il Carnevale di Venezia, la cittร  era nota per le sue follie e trasgressioni, poichรฉ le maschere indossate dalle persone permettevano loro di celare la propria identitร .

Questo dava loro la libertร  di comportarsi in modo diverso dal solito, senza paura alcuna delle conseguenze.

Era comune che i Veneziani partecipassero a feste e balli notturni, indossando costumi sontuosi e mascherandosi come nobili, gondolieri, danzatrici, o altri personaggi.

Questo periodo di libertร  e trasgressione aiutava a rompere la monotonia della vita quotidiana e a celebrare la vita con gioia e allegria.

Talora nell’antichitร  poteva anche capitare che le trasgressioni divenissero eccessive, con bevute esagerate e comportamenti disordinati, il che richiedeva l’intervento immediato delle guardie per mantenere l’ordine.

รˆ cosรฌ che il Carnevale di Venezia รจ divenuto una tradizione storica e un momento di divertimento per la cittร  e per i visitatori.

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Ma ...e questi coriandoli?

Queste attivitร  creano un’esperienza unica e indimenticabile per tutti i partecipanti, rendendo Carnevale un momento di gioia e allegria condiviso da tutti.

In Italia, ai matrimoni o durante il carnevale, si usava lanciare veri e propri confetti, talora composti dai semi della pianta del coriandolo.

Tali semi venivano ricoperti di zucchero – oltre ad essere consumati come dolci, un po’ come oggi รจ possibile gustarne nei ristoranti etnici come digestivo a fine pasto – si potevano anche gettare per scherzo addosso alle persone durante le feste di carnevale.

In seguito, pur rimanendo chiamati coriandoli, nei lanci si utilizzarono, in sostituzione dei confetti, delle palline di carta colorata, o di gesso.

E furono proprio due italiani a rivendicare l’invenzione dei coriandoli: Ettore Fenderl, triestino, e Enrico Mangili, milanese.

L’usanza di tirare da strade e balconi questi semi duri, o i pezzettini di gesso, o persino uova marce e frutta non era ben visto dalla gente e dalle autoritร .

Pare che giร  nel 1598 Ferrante de Velasco (il governatore spagnolo di Milano) avesse emesso una โ€œgridaโ€ per imporre agli equipaggi dei tipici barconi (o carri) di non esagerare con i lanci per non incorrere ยซin una pena di scudi 25, oppure due tratti di corda in pubblicoยป per chi fosse stato sorpreso a ยซtirare dalle finestre o dalle carrocchieย uova dโ€™acqua muschiata et veramente odoriferaยป.

Ecco quindi che il geniale Mangili, osservando i dischetti che le macchine perforatrici fanno cadere dai fogli traforati usati in sericoltura come lettiere per lโ€™allevamento dei bachi da seta, ebbe la trovata dei coriandoli di carta, meglio ancora …se a colori!

Non li brevettรฒ e il primo anno li distribuรฌ gratuitamente tra i bambini della zona.ย 

Ma dopo un poโ€™ iniziรฒ a produrli e li commercializzรฒ con successo: nei Carnevale di inizio secolo gli ambulanti li vendevano in strada a 5 o 6 centesimi, per ogni misurino di caldarroste.

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I fantastici carri allegorici!

E a quando risale l’uso dei bellissimi, coloratissimi carri allegorici, cosรฌ spesso usati per suscitare un sorriso nel loro canzonare personaggi celebri dello spettacolo, o della politica?

Non lo sappiamo con esattezza, ma pare che giร  nell’antica Babilonia non fosse strano vedere grossi carri simboleggianti la Luna e il Sole sfilare per le strade, rappresentando la creazione del mondo.

Di sicuro, invece, nel XV e XVI secolo, a Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamati “trionfi” e accompagnate da canti carnascialeschi, cioรจ canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore.

Celebre รจ Il trionfo di Bacco e Arianna, scritto proprio dal Magnifico.

I carri allegorici utilizzati durante il Carnevale hanno quindi origini antiche e sono stati influenzati da diverse culture e tradizioni.

La loro origine precisa รจ incerta, ma alcune fonti indicano che i carri allegorici siano stati introdotti in Europa durante il Medioevo, durante le feste di Corte e i balli mascherati.

In Italia, il Carnevale di Venezia รจ stato uno dei primi a vedere l’utilizzo dei carri allegorici, con i veneziani che sfilavano in carri decorati e mascherati per le strade della cittร .

In seguito, i carri allegorici si sono diffusi in molte altre cittร  italiane, come Napoli e Ivrea, dove ancora oggi sono un elemento centrale delle festivitร  di Carnevale.

La loro popolaritร  si รจ estesa anche in altre parti del mondo, come il Brasile, dove i carri allegorici sono diventati un elemento fondamentale delle celebrazioni del Carnevale di Rio de Janeiro.

Insomma, i carri allegorici sono un’importante tradizione di Carnevale che ha origini antiche e ha subito molte evoluzioni nel corso dei secoli, ma che ancora oggi rappresenta un momento di divertimento e allegria per grandi e piccini.

Ed รจ proprio a Jesolo che ogni anno potete apprezzare la storica sfilata, divertirvi e vedere la gioia stupita negli occhi dei vostri bimbi!

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Le fantastiche maschere di Carnevale

E per finire, l’uso del simbolo stesso del Carnevale: le maschere!

L’origine di queste รจ antichissima, addirittura nella preistoria!!

In molti graffiti di quell’epoca sono infatti rappresentate delle figure umane danzanti, camuffate con pellicce di animali.

Gli stregoni si coprivano con le pelli e propiziavano la caccia con balli rituali.

La maschera in seguito iniziรฒ a rappresentare le anime dei trapassati che, evocati attraverso riti propiziatori, salivano sulla terra per auspicare un abbondante raccolto.

Piรน recentemente, sembra che la piรน antica fra queste maschere carnevalesche sia Arlecchino, originaria di Bergamo.

Nel secolo XVI proprio dalla nostra amatissima Venezia arrivรฒ la maschera di Pantalone e da Napoli Pulcinella, seguiti dal Dottor Balanzone di Bologna.

A modo suo la maschera era anche “democratica”.
Almeno per tutta la durata delle feste di Carnevale, non esistevano differenze di censo, o classe sociale, o persino fra poveri e ricchi nobili.

La maschera favoriva tante cose: dallo scherzo, all’amore proibito, persino all’anonimato necessario per commettere crimini (che tuttavia venivano puniti con aggiuntiva durezza e severitร ).

L’incognito favoriva anche una certa cortesia: il saluto era dovuto a tutti perchรจ dietro quell’anonimato poteva celarsi chiunque, e dunque bastava un semplice “buongiorno signora maschera” per azzerare le differenze.

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Il Carnevale di Jesolo

Orbene, vi pare che Jesolo, parte integrante della Serenissima e bella Venezia, potesse abdicare agli usi e alle tradizioni del Carnevale?

No, vero?
E infatti la festa, il tripudio di giochi, sfilate, maschere vive a Jesolo un momento di eccezionale richiamo di turisti e villeggianti, inclusi gli abitanti di tutto il Veneto e oltre.

Ecco il programma:

๐ŸŽ‰ Domenica 4 febbraio: ๐—•๐—ผ๐—ฟ๐—ด๐—ผ ๐—ถ๐—ป ๐—บ๐—ฎ๐˜€๐—ฐ๐—ต๐—ฒ๐—ฟ๐—ฎ a Cortellazzo

๐ŸŽ‰ Domenica 11 febbraio: ๐—–๐—ฎ๐—ฟ๐—ป๐—ฒ๐˜ƒ๐—ฎ๐—น๐—ฒ ๐—ฑ๐—ฒ๐—ถ ๐—ฏ๐—ฎ๐—บ๐—ฏ๐—ถ๐—ป๐—ถ in Piazza I Maggio

๐ŸŽ‰ Martedรฌ 13 febbraio: ๐—™๐—ฒ๐˜€๐˜๐—ฎ ๐—ฑ๐—ถ ๐—–๐—ฎ๐—ฟ๐—ป๐—ฒ๐˜ƒ๐—ฎ๐—น๐—ฒ al Parco Grifone

๐ŸŽ‰ Domenica 18 febbraio: ๐—ฆ๐—ณ๐—ถ๐—น๐—ฎ๐˜๐—ฎ ๐—ฑ๐—ถ ๐—ฐ๐—ฎ๐—ฟ๐—ฟ๐—ถ ๐—ฎ๐—น๐—น๐—ฒ๐—ด๐—ผ๐—ฟ๐—ถ๐—ฐ๐—ถ lungo via Bafile


Piรน tradizionale e meno sfarzoso di quello veneziano, il Carnevale di Jesolo possiede anche una maggiore naturalezza: piรน vicina alle abitudini della maggior parte della gente.

Si ride, si mangia, si fanno scherzi.

E, al centro di tutto ci sono loro, i bambini!

Eccitatissimi da questa follia colorata del Carnevale di Jesolo, con gli occhi spalancati e le piรน belle risate che si possano mai vedere, passano attraverso ogni spettacolo di piazza, ammirano i bellissimi carri allegorici che sfilano per le strade, partecipano al lancio di coriandoli e, naturalmente, fanno incetta di zucchero filato e dei mille dolcetti tipici di questa tradizione.

Una cosa molto bella questa, perchรฉ gli rimarrร  impressa per sempre nei ricordi.

Le cose piรน suggestive che il cuore sappia evocare per tutto il resto della vita.

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Lo staff dellโ€™Hotel Germania รจ sempre pronto ad aiutarti.